89-41 Vita di S. San GASPARE del BUFALO IL MISSIONARIO TROVA LA SOMMA PER PAGARE I DEBITI
89-41 Vita di S. San GASPARE del BUFALO IL MISSIONARIO TROVA LA SOMMA PER PAGARE I DEBITI
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Esortato da S. Gaspare ad avere fede, il missionario amministratore trova misteriosamente la somma per pagare i debiti. È ancora Don Biagio Valentini a ricordare
che, mentre esercitava la funzione di economo nella casa di S. Felice di Giano, si trovò in
difficoltà finanziarie tanto da non sapere
come fare per gli acquisti e per pagare i debiti arretrati. Allora scrisse a S. Gaspare rappresentandogli i suoi problemi economici ed egli
rispose che, se avesse avuto fede, avrebbe
visto prodigi. Allora, alla presenza del fratello inserviente Alessandro Pontoni, Don
Valentini aprì il cassetto della sua scrivania e,
là dove aveva lasciato soltanto cinque paoli,
la più piccola moneta dello Stato Pontificio,
trovò cinque piastre nuove che gli permisero
di far fronte alle esigenze finanziarie della casa. |
89-42 Vita di S. San GASPARE del BUFALO con DON BENIAMINO ROMANI IL SUO ZUCCHETTO
89-42 Vita di S. San GASPARE del BUFALO con DON BENIAMINO ROMANI IL SUO ZUCCHETTO
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S. Gaspare pone sul capo di Don Beniamino Romani il suo zucchetto ed egli predica senza timore.
S. Gaspare si mostrò sempre molto caritatevole verso i suoi confratelli e spesso li aiutò in
maniera prodigiosa nell'adempimento dei
loro compiti. Racconta Don Beniamino
Romani che fu incaricato da S. Gaspare di
tenere una missione a Civitavecchia ma egli
fece presente che aveva sputato sangue e che
stava molto male. Allora il santo gli mise in
testa il suo zucchetto e ai fianchi la sua fascia
e poi gli consegnò il suo Crocifisso, assicurandolo che avrebbe potuto compiere il suo
dovere. Infatti Don Romani non soltanto
tenne la missione a Civitavecchia senza problemi, ma subito dopo poté tranquillamente
predicare l'intero mese di maggio a Vallecorsa. |
89-43 Vita di S. San GASPARE del BUFALO PREDICE LA MORTE A DUE MISSIONARI
89-43 Vita di S. San GASPARE del BUFALO PREDICE LA MORTE A DUE MISSIONARI
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S. Gaspare predice la morte a due giovani missionari e poco tempo dopo il fatto si avvera.
S. Gaspare sapeva leggere nel futuro e si
avvaleva di questo dono per mettere in guardia coloro che gli erano vicini in modo da renderli preparati ad ogni evenienza anche tragica. Così quando si rese conto che due giovani
membri della sua congregazione avrebbero
avuto vita breve e sarebbero morti presto, non
volle tacere loro per un malinteso senso di
pietà questo amaro destino, ma li mise sull'avviso così che, consapevoli che presto
avrebbero dovuto affrontare il giudizio divino, potessero prepararsi al trapasso con la
santità della vita e con la opportuna preparazione spirituale. |
89-44 Vita di S. San GASPARE del BUFALO ACCOGLIE DON PASQUALE ALOISI
89-44 Vita di S. San GASPARE del BUFALO ACCOGLIE DON PASQUALE ALOISI
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S. Gaspare accoglie nell'istituto il canonico Don Pasquale Aloisi dopo averlo guarito.
Fra i prodigi attribuiti a S. Gaspare, uno riguarda il canonico Pasquale Aloisi che, pur
essendo avanti negli anni e infermo tanto da
dover camminare con un bastone, chiese di
poter entrare nella congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue. S. Gaspare
non si fece turbare dall'età e dalle cattive condizioni fisiche del candidato, ma lo prese per
un braccio e chiese a Don Biagio Valentini di
prenderlo per l'altro, cominciando a far camminare l'anziano sacerdote per la stanza fino
a che questi non fu in grado di reggersi senza
bastone. Così risanato Don Aloisi poté realizzare la sua aspirazione di entrare a far parte della congregazione. |
89-45 Vita di S. San GASPARE del BUFALO AD ARICCIA GUARISCE BAMBINO
89-45 Vita di S. San GASPARE del BUFALO AD ARICCIA GUARISCE BAMBINO
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Ad Ariccia, un bambino che non riesce a camminare si aggrappa alle vesti di S. Gaspare mentre porta la croce e guarisce.
S. Gaspare si trovava ad Ariccia e stava portando processionalmente la croce che si era
soliti piantare alle porte di un paese a ricordo
della missione compiuta. Una donna con un
bambino che non riusciva a camminare si
accostò a Don Merlini, compagno del santo, il
quale invitò il bambino a raggiungere S. Gaspare; allora il piccolo si avvicinò al santo e si
aggrappò alla sua veste per sostenersi, dopo di
che fu rapidamente guarito e poté camminare
e correre con i suoi coetanei. Il Merlini lo rivide alcuni anni dopo e constatò che la guarigione non era stata effimera, ma definitiva. |
89-46 Vita di S. San GASPARE del BUFALO UN ASINELLO SI FERMA E SI INGINOCCHIA
89-46 Vita di S. San GASPARE del BUFALO UN ASINELLO SI FERMA E SI INGINOCCHIA
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Mentre S. Gaspare predica, un asinello di passaggio si inginocchia e costringe il padrone ad ascoltare.
Tra i prodigi verificatisi durante le missioni
predicate da S. Gaspare, ve ne è uno particolarmente gustoso che successe a Castelgandolfo. Qui S. Gaspare stava predicando nella
piazza gremita di folla che lo ascoltava in raccoglimento. Un contadino miscredente, conducendo un asino carico, volle attraversare la
piazza incurante della predica in corso. Allora
l'asino si inginocchiò davanti a Gaspare e,
nonostante le nerbate e le imprecazioni del
padrone, non volle rialzarsi se non quando la
predica fu terminata per cui, volente o nolente, l'incredulo dovette ascoltare le parole del santo. |
89-47 Vita di S. San GASPARE del BUFALO CON I SUOI MISSIONARI ALBANO LAZIALE
89-47 Vita di S. San GASPARE del BUFALO CON I SUOI MISSIONARI ALBANO LAZIALE
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S. Gaspare in mezzo ai suoi missionari nella casa di Albano Laziale.
Durante la sua vita, oltre alla prima casa di
Giano, S. Gaspare aprì anche quelle di
Pievetorina, Terracina, Sonnino, Sermoneta,
Velletri, Frosinone, Vallecorsa, Benevento,
Rimini, Nepi, Cesena, Macerata Feltria e
Pennabilli, tutte località dello Stato Pontificio. Nel 1821 S. Gaspare ebbe la consolazione di poter inaugurare la casa di Albano
Laziale, destinata a diventare una delle più
importanti della congregazione e uno dei luoghi a lui più cari. La nuova sede fu inaugurata il 25 marzo in mezzo ad una folla festante
perché gli abitanti del luogo, che ben conoscevano S. Gaspare e i suoi confratelli, si
aspettavano grandi cose da loro, e infatti la
casa di Albano seppe spargere semi di fede e
di speranza in quella generosa popolazione
che aveva accolto i missionari con tanto calore e con tanto affetto. |
89-48 Vita di S. San GASPARE del BUFALO ATTIRA I FEDELI DI OGNI ETA'
89-48 Vita di S. San GASPARE del BUFALO ATTIRA I FEDELI DI OGNI ETA'
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S. Gaspare con la sua parola ispirata attira i fedeli di ogni età.
Dopo la fondazione della sua congregazione
dei Missionari del Preziosissimo Sangue,
S. Gaspare si consacrò interamente all'apostolato missionario, spendendosi in maniera
instancabile da un capo all'altro dello Stato
Pontificio in città e borgate, fondando strategicamente varie case della congregazione
così che questa potesse coprire l'intero territorio con la sua attività. Il carisma di S. Gaspare era di tale natura da rendergli possibile
rivolgersi a ogni ceto di persone, di ogni età e
di ogni genere. Ricchi e poveri, vecchi e bambini, uomini e donne, tutti venivano coinvolti
dalla sua parola in un turbine di grazia che
portava alla conversione dei peccatori e alla
conferma dei buoni. Per ciascuno sapeva trovare la parola giusta per toccargli il cuore e
renderlo partecipe dei doni del Preziosissimo Sangue di Cristo. |
89-49 Vita di S. San GASPARE del BUFALO PREDICA SUL SANTISSIMO SACRAMENTO
89-49 Vita di S. San GASPARE del BUFALO PREDICA SUL SANTISSIMO SACRAMENTO
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S. Gaspare predica sul Santissimo Sacramento centro di vita spirituale.
Il centro della spiritualità cristiana è l'eucaristia e per S. Gaspare la messa e il Santissimo
Sacramento erano i punti focali che si sforzava con ogni mezzo di additare alla venerazione e alla partecipazione dei fedeli. Ovunque si
recasse, se già non era presente, promuoveva
l'istituzione della confraternita del Santissimo Sacramento e la pratica dell'adorazione
perpetua. Durante le missioni i momenti più
alti erano l'esposizione del Santissimo e,
dopo l'adeguata preparazione spirituale fornita dalla predicazione e dall'invito alla conversione degli animi ed alla penitenza attraverso
la confessione, quello della comunione generale che coinvolgeva tutta la popolazione del
luogo in cui si era svolta la missione. |
89-50 Vita di S. San GASPARE del BUFALO AMMONISCE I BRIGANTI DEL BASSO LAZIO
89-50 Vita di S. San GASPARE del BUFALO AMMONISCE I BRIGANTI DEL BASSO LAZIO
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S. Gaspare ammonisce i briganti del basso Lazio i quali hanno verso di lui grande rispetto.
Una delle piaghe dello Stato Pontificio durante
la prima metà dell'800 era il brigantaggio,
favorito sia dalle miserevoli condizioni di vita
della maggior parte degli abitanti, sia dall'assenza di adeguate infrastrutture e dalla incapacità del governo ecclesiastico di far fronte al
triste fenomeno. Questo era particolarmente
grave nel basso Lazio, dalla Ciociaria al litorale pontino, dove le strade non erano più sicure
e dove sia i singoli viandanti sia interi convogli
potevano cadere nelle mani dei banditi che non
esitavano a uccidere alla minima resistenza.
Essi non si trattenevano neppure dall'assalire
conventi e seminari e arrivarono al punto di
prendere in ostaggio tutti i seminaristi di Terracina che rilasciarono, eccetto due che uccisero, soltanto dopo il versamento di un riscatto di
40.000 scudi. Poiché i briganti avevano la loro
roccaforte nel paese di Sonnino, Pio VII ordinò
che esso fosse raso al suolo ma S. Gaspare
insorse in sua difesa ottenendo che la demolizione fosse limitata alle case dei banditi. Subito
dopo egli aprì ben sei case missionarie proprio
nella zona dove più intenso era il brigantaggio
e fece anche in modo che cessassero le repressioni selvagge e indiscriminate che coinvolgevano gli innocenti, guadagnandosi anche la
stima degli stessi malviventi, anche se non
mancarono i malevoli che scambiarono l'amore di Gaspare per complicità con i briganti. |