89-61 Vita di S. San GASPARE del BUFALO A FORLIMPOPOLI SICARIO CON PUGNALE
89-61 Vita di S. San GASPARE del BUFALO A FORLIMPOPOLI SICARIO CON PUGNALE
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A Forlimpopoli un sicario è mandato a pugnalare S. Gaspare, ma alla sua presenza il pugnale gli cade di mano.
L'attività apostolica guadagnò a S. Gaspare
l'affetto e la venerazione dei buoni e dei convertiti ma, al tempo stesso, l'odio degli irriducibili nemici della chiesa che più volte cercarono di eliminarlo fisicamente così come i
suoi avversari all'interno dell'istituzione
ecclesiastica avevano cercato di alienargli la
benevolenza dei papi e di ridurlo quindi al
silenzio. Secondo quanto ricordato da Don
Valentini, a Forlimpopoli si verificò un attentato alla vita di Gaspare quando un facinoroso sicario, inviato da Forlì, lo avvicinò tentando di pugnalarlo. Non appena alzò il braccio per vibrare il colpo fatale, il malvivente
sentì una forza irresistibile che gli immobilizzò l'arto facendo cadere a terra il pugnale.
Allora l'uomo pentito si gettò ai piedi del
santo invocando il suo perdono. |
89-62 Vita di S. San GASPARE del BUFALO NON SVELA IL SEGRETO DELLA CONFESSIONE VIENE SPARATO
89-62 Vita di S. San GASPARE del BUFALO NON SVELA IL SEGRETO DELLA CONFESSIONE VIENE SPARATO
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S. Gaspare non svela il segreto della confessione a un nobile, indignato l'uomo spara ma la pallottola cade a terra senza ferirlo.
Un altro attentato alla vita di S. Gaspare si
verificò a Todi: qui un ricco possidente voleva scoprire se un suo fattore era disonesto e,
saputo che era andato a confessarsi dal santo
missionario, si recò da lui e gli chiese di rivelargli che cosa il fattore avesse detto in confessione. Naturalmente Gaspare si rifiutò con
fermezza di cedere alla sacrilega richiesta di
violare il sacro sigillo della confessione.
Allora l'uomo infuriato trasse la pistola e gli
sparò un colpo a bruciapelo ma la pallottola,
anziché compiere la sua normale traiettoria
rettilinea e colpire il santo al petto dove era
stata diretta, si incurvò miracolosamente e
finì inoffensiva ai suoi piedi. |
89-63 Vita di S. San GASPARE del BUFALO BENEDICE SUORA DI CLAUSURA OSSESSA DA MALIGNO
89-63 Vita di S. San GASPARE del BUFALO BENEDICE SUORA DI CLAUSURA OSSESSA DA MALIGNO
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S. Gaspare benedice una suora di clausura ossessa liberandola dal maligno.
Nel 1836 S. Gaspare, dopo aver predicato la
missione a Todi e gli esercizi spirituali alle
clarisse di Piperno, oggi Priverno, passò a
Cori dove predicò sia al popolo sia alle religiose del locale monastero. Tra queste vi era
una monaca ossessa che nessun esorcista
aveva saputo liberare dalla possessione diabolica che si era rivelata resistente ad ogni
preghiera e ad ogni pia pratica. S. Gaspare la
benedisse e immediatamente la povera religiosa fu liberata dai lacci del demonio che
avevano insidiato la sua vocazione e rischiavano di portarla alla dannazione. |
89-64 Vita di S. San GASPARE del BUFALO MUORE A ROMA NEL 1837 SAN VINCENZO PALLOTTI
89-64 Vita di S. San GASPARE del BUFALO MUORE A ROMA NEL 1837 SAN VINCENZO PALLOTTI
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S. Gaspare muore a Roma il 28 dicembre 1837, al suo capezzale San Vincenzo Pallotti vede la sua anima salire a forma di stella.
Nell'estate del 1837 l'epidemia di colera
attaccò Roma e S. Gaspare, che si trovava ad
Albano e versava egli stesso in precarie condizioni di salute, si precipitò nella città eterna
per portare il suo soccorso materiale e spirituale alla popolazione colpita dal terribile
morbo. Lo si vide andare di casa in casa, trascinandosi a stento, per portare cibo e medicine e soprattutto una parola di conforto e i
sacramenti ai moribondi. Da parte sua il papa
aveva indetto processioni e riti propiziatori e
un ciclo straordinario di predicazioni e a
Gaspare fu assegnato il pulpito della Chiesa
Nuova dove, pur con mille difficoltà di locomozione, una volta presa la parola ritrovava il
suo ardore apostolico infiammando l'uditorio.
Il medico gli ordinò di tornare ad Albano ma
anche qui le sue condizioni non migliorarono
e all'arrivo della cattiva stagione il cardinale
Franzoni, protettore della congregazione, lo
indusse a tornare a Roma. A Natale ebbe in
dono un presepe di carta dalle suore di
S. Urbano e se lo fece collocare sul cassettone davanti al suo letto. Al suo capezzale
accorsero l'antica compagna Suor Maria Tamini, Don Merlini giunto da Albano alla notizia dell'aggravarsi della situazione, e S. Vincenzo Pallotti e tra questi amici S. Gaspare si spense santamente il 28 dicembre 1837. |
89-65 Vita di S. San GASPARE del BUFALO LA SALMA VIENE ESPOSTA AD ALBANO
89-65 Vita di S. San GASPARE del BUFALO LA SALMA VIENE ESPOSTA AD ALBANO
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La salma di S. Gaspare viene esposta nella chiesa dei missionari ad Albano e si verificano varie guarigioni.
Dopo le esequie nella chiesa di S. Angelo in
Pescheria, la salma di S. Gaspare fu portata ad
Albano dove voleva essere sepolto. Qui essa
fu esposta al pubblico il 1 gennaio 1838 e
subito una folla inverosimile giunta da tutti i
castelli romani invase Albano per rendere
l'ultimo saluto al santo. Tra questi accorsero
molti ammalati nella speranza della guarigione e non pochi restarono sanati dalla sua
intercessione: Raimondo Marazzi fu liberato
da febbri perniciose, un bambino muto e paralitico si mise a correre gridando di gioia,
Orsola Pietrangeli guarì dell'affezione ad una
guancia, Orsola Mezzani dalla cefalea, un
giovane di Albano dalla sifilide e lo scalpellino che doveva sistemare la tomba fu sanato
dai dolori reumatici che lo affliggevano. A 7
giorni dalla morte il corpo di S. Gaspare
appariva incorrotto e si pensò che fosse stato
imbalsamato: fu esaminato da una commissione medica che escluse qualsiasi manipolazione. Infine fu sepolto nella chiesa della congregazione in Albano ai piedi dell'altare di
S. Francesco Saverio secondo le sue indicazioni. |
89-66 Vita di S. San GASPARE del BUFALO GUARISCE OTTAVIO LO STOCCO
89-66 Vita di S. San GASPARE del BUFALO GUARISCE OTTAVIO LO STOCCO
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Nel 1838 per intercessione di S. Gaspare Ottavio Lo Stocco guarisce da gravi infermità.
Prima delle riforme introdotte da Giovanni
Paolo II nei processi per le cause dei santi,
occorreva la constatazione di due miracoli per
procedere alla beatificazione di un servo di
Dio. Durante il processo riguardante Gaspare
del Bufalo furono accertate due guarigioni
inspiegabili dal punto di vista clinico. La
prima concerne Ottavio Lo Stocco di Lenola
e si verificò l'anno successivo alla morte di S.
Gaspare. Ottavio era nato assai gracile e
debole soprattutto di petto; il mestiere di
pastore non aveva certo contribuito ad alleviare le sue condizioni e nel 1838 si trovava
nello stadio terminale della tubercolosi come
era stato accertato dai più illustri medici del
tempo. Il parroco di Lesola, dopo aver visto
che il povero giovane sputava addirittura
pezzi di polmone, lo esortò a rivolgersi con
fiducia a Gaspare e, dopo aver riunito in preghiera la famiglia, fece inghiottire a Ottavio
una reliquia del servo di Dio. Il giovane passò
una notte tranquilla senza tossire e al mattino
si alzò dal letto e il medico chiamato a visitarlo, lo trovò completamente risanato. |
89-67 Vita di S. San GASPARE del BUFALO APPARE A CLEMENTINA MASINI E GUARISCE
89-67 Vita di S. San GASPARE del BUFALO APPARE A CLEMENTINA MASINI E GUARISCE
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Nel 1881 S. Gaspare appare a Clementina Masini toccandola nella parte malata con lo sbordone ed ella guarisce.
Il secondo miracolo che contribuì alla beatificazione di Gapare del Bufalo ebbe come protagonista Clementina Masini e si verificò nel
1861 ad Albano: Clementina era stata colpita
da peritonite essudativa cronica che negli ultimi tempi era divenuta acuta e seguita da infezione purulenta del peritoneo con perforazione delle pareti addominali. I medici si dichiararono impotenti di fronte al male e, poiché la
poveretta emanava un insopportabile fetore a
causa della purulenza, fu anche abbandonata
dai familiari. Ridotta alla disperazione si fece
condurre nella chiesa di S. Paolo dei Missionari del Preziosissimo sangue e si sdraiò
sulla tomba di Gaspare trovando immediato
sollievo al dolore. Nella notte del 21 gennaio
1861 Gaspare le apparve e la toccò sul ventre
con il suo sbordone assicurandola della guarigione. Clementina si assopì e al mattino si risvegliò risanata. |
89-68 Vita di S. San GASPARE del BUFALO GUARISCE FRANCESCO CAMPAGNA DURANTE LA PROCESSIONE
89-68 Vita di S. San GASPARE del BUFALO GUARISCE FRANCESCO CAMPAGNA DURANTE LA PROCESSIONE
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Nel 1919 Francesco Campagna ottiene la guarigione invocando la grazia al passaggio della statua di S. Gaspare in processione.
Dopo la beatificazione, prima di poter addivenire alla canonizzazione di un beato, occorreva la prova di altri due successivi eventi
prodigiosi e, nel caso di Gaspare del Bufalo
che era stato proclamato beato nel 1904, il
primo di questi si verificò nel 1929. A
Campoli Appenninico il B. Gaspare era molto
venerato e ogni anno la sua festa veniva celebrata con una solenne processione. In quel
paese viveva il giovane Francesco Campagna
che era stato colpito da broncopolmonite e
meningite tanto che i medici avevano preannunciato la sua fine imminente. Il 19 maggio
il giovane appena ventenne, sentendo la processione del beato passare sotto le sue finestre, si sottrasse alla stretta dei parenti che lo
assistevano e si slanciò sul balcone implorando la grazia dal B. Gaspare con una invocazione alla quale fece eco tutto il popolo.
Ricondotto a letto Francesco si addormentò e al risveglio si trovò guarito. |
89-69 Vita di S. San GASPARE del BUFALO APPARE ALLA MORENTE ORSOLA BONO
89-69 Vita di S. San GASPARE del BUFALO APPARE ALLA MORENTE ORSOLA BONO
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Nel 1934 S. Gaspare appare alla morente Orsola Bono dicendole "Coraggio, fra poco sarai guarita".
Il secondo dei miracoli attribuiti al B. Gaspare e attestati nel processo che condusse
alla sua canonizzazione avvenne a Sezze Romano nel 1934 ed ebbe come beneficiaria una
vedova, Orsola Bono, madre di due suore
Adoratrici, di un sacerdote e di un allievo
della congregazione del B. Gaspare. Nel gennaio del 1934 fu diagnosticato ad Orsola un
tumore addominale che i medici dell'ospedale romano del Littorio dichiararono inoperabile perché troppo avanzato, rimandando la
poveretta a morire nella sua casa. Ormai non
poteva ingerire neppure sostanze liquide ed
era quasi completamente paralizzata. Nella
notte fra il 23 e il 24 maggio le apparve un
sacerdote che sulle prime scambiò per il
figlio, ma l'apparizione le disse: "Non sono
Don Francesco, ma il B. Gaspare. Coraggio,
fra poco sarai guarita". Al mattino infatti la
donna si trovò perfettamente sana. |
89-70 Vita di S. San GASPARE del BUFALO CARITA' DEI SUOI MISSIONARI IN AFRICA
89-70 Vita di S. San GASPARE del BUFALO CARITA' DEI SUOI MISSIONARI IN AFRICA
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Oggi con la carità dei suoi missionari S. Gaspare è presente anche tra i poveri dell'Africa.
Dopo la morte di S. Gaspare le sue congregazioni, quella maschile e quella femminile che durante la sua vita avevano limitato gli insediamenti
allo Stato Pontificio, estendendo l' attività appena al di là della frontiera con il Regno delle Due
Sicilie, ebbero una rapida diffusione non soltanto nell'Italia ormai unita, ma anche all'estero,
moltiplicando gli effettivi che oggi assommano a
650 uomini e oltre 1700 donne rispettivamente in
150 e 350 case sparse in tutto il mondo. Se l'attività delle missioni popolari nei paesi di vecchia
cristianità è ormai caduta in desuetudine, sostituita da più moderni strumenti di evangelizzazione, il carattere missionario delle congregazioni di
S. Gaspare si è mantenuto nelle così dette terre di
missione. Infatti sino dalla metà dell' 800, rispondendo all'invito di Propaganda Fide, i Missionari
del Preziosissimo Sangue hanno preso in carico
alcuni territori di missione dove hanno contribuito alla formazione delle chiese locali. Anche se
per Io più queste sono ormai fornite di clero proprio, tuttavia si tratta di chiese giovani che hanno
ancora bisogno di aiuto di uomini e di mezzi,
soprattutto nei paesi africani sconvolti dalle lotte
intestine, dalle malattie e dalla fame. Qui i
Missionari del Preziosissimo Sangue e le Suore
Adoratrici continuano la loro attività apostolica
non disgiunta dagli aiuti umanitari perpetuando
con la loro silenziosa e fattiva presenza l'operoso ministero del loro fondatore. |